I fratelli Jungeblodt reinvestiranno per favorire l’integrazione delle due società e valorizzare persone e competenze
IGI Private Equity prosegue la strategia di investimento focalizzata sulla transizione sostenibile di aziende famigliari annunciando che OME S.r.l., società nel suo portafoglio, ha acquisito il 100% della Jungeblodt GmbH da Klemens e Heinrich Jungeblodt.
La storica azienda è concorrente attiva nella produzione di sistemi di fissaggio per applicazioni critiche che apparteneva alla omonima famiglia da cinque generazioni. Con sede a Warstein, (in Germania) Jungeblodt realizza oltre € 30 milioni di fatturato con buona marginalità vendendo i propri prodotti sia in Germania sia all’estero, USA e Cina inclusi.
Nell’ambito dell’operazione, i fratelli Jungeblodt reinvestiranno una parte del ricavato dalla vendita per favorire l’integrazione delle due realtà e la valorizzazione di tutte le persone e le competenze presenti nelle due aziende. In aggregato, il gruppo conterà su quasi 400 dipendenti divisi nei poli produttivi di Erba, Cividate Camuno e Warstein.
OME S.r.l., acquisita da IGI nel 2021 dai tre fratelli Filippo, Diego e Carlo Farina, opera da oltre 70 anni nella produzione di sistemi di fissaggio per applicazioni critiche soprattutto nel comparto off-shore, marino e della power generation, dove è richiesta assoluta affidabilità, precisione dei prodotti insieme a certificazioni sui processi produttivi molto stringenti.
OME ha realizzato una importante crescita organica dall’ingresso di IGI, raggiungendo € 50 milioni di fatturato con una marginalità superiore al 20% e un’ottima generazione di cassa. Grazie a questa ottima performance, il management team di OME, guidato da Andrea Zuccarino, ritiene l’integrazione con Jungeblodt un’ottima opportunità di crescita esterna, raggiungendo nuovi clienti in mercati non ancora presidiati, allargando la gamma prodotti e ampliando la capacità produttiva che le due realtà possono offrire sia in termini qualitativi sia quantitativi. L’obiettivo delle due aziende è di arrivare a € 100 milioni di fatturato nel giro di pochi anni, mantenendo la straordinaria qualità dei prodotti e della capacità di servire i clienti con prodotti speciali ad elevato contenuto tecnologico.
“Questa operazione permetterà il consolidamento del Gruppo OME nel segmento dei sistemi di fissaggio critici attraverso l’unione di due storiche realtà produttive nei paesi leader a livello mondiale per le lavorazioni meccaniche e primi in Europa nella produzione di acciaio” dichiara Andrea Zuccarino, CEO di OME.
OME è stata assistita nell’operazione da Equita Mid Cap Advisory per i profili M&A con il CEO Filippo Guicciardi, Andrea Dubini (Director) e Riccardo Zanasi (Associate). PWC ha seguito la due diligence finanziaria con il Partner Giovanni Tinuper e il Senior Manager Giuseppe Cerfeda. Lo studio Flick Gocke Schaumburg ha seguito la due diligence legale e fiscale. Molinari Agostinelli si è occupato della strutturazione del deal, con il Partner Ottavia Alfano ed il Senior Associate Andrea Cristiani. ERM ha curato invece la due diligence EHS, con il Partner Giovanni Aquaro e il Director Marco Orecchia. BonelliErede ha seguito i profili legali dell’operazione e i profili antitrust con un team guidato dal Partner Giulia Bianchi Frangipane e composto dal Managing Associate Marco Cislaghi e i Trainee Angelica Morandini e Melian Zheng.
I venditori sono stati assistiti da MCF …
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IGI Private Equity rileva il controllo di ThermoKey da Investo Uno
L’imprenditore Giuseppe Visentini reinveste nell’operazione e continuerà a ricoprire la carica di CEO di Gruppo. Investo Uno, che ha ceduto la partecipazione in ThermoKey, fa capo a Berrier Capital, guidato da Alberto Craici, oltre agli imprenditori Giorgio e Giuseppe Visentini e Giuseppe Patriarca.
30 maggio 2024 – IGI Private Equity, con il supporto di LGT Capital Partners e BNP Paribas BNL Equity Investments in qualità di coinvestitori, rileva il controllo di ThermoKey S.p.A. (la “Società” o il “Gruppo”), società di Rivarotta (UD) fondata nel 1991 e attiva nella filiera HVAC-R (Heating, Ventilation, Air Conditioning & Refrigeration) producendo da oltre 30 anni scambiatori di calore ad aria (batterie e radiatori) e unità ventilate (Dry Coolers, Unit Coolers e Condensers). Il restante 5% sarà detenuto da Giuseppe Visentini e che continuerà a guidare il gruppo in qualità di Amministratore Delegato con il supporto del management team esistente.
Nata come società produttrice di scambiatori, all’interno di un gruppo di più ampie dimensioni, dal 2013, grazie all’ingresso di nuovi investitori e degli imprenditori Giorgio e Giuseppe Visentini, e la nomina di quest’ultimo ad amministratore delegato, ThermoKey diventa indipendente e avvia un piano di evoluzione e sviluppo attraverso il lancio sul mercato di prodotti sempre più complessi ed efficienti, ponendosi come front runner su tematiche quali efficienza energetica, economia circolare e green ed evoluzione tecnologica legata al progresso della normativa di riferimento.
La Società, che conta oltre 200 dipendenti, ha chiuso l’esercizio 2023 con ricavi consolidati pari a circa 60 milioni di euro, in crescita del 20% rispetto all’esercizio precedente, e un EBITDA adjusted superiore a 8 milioni di euro. La produzione è realizzata in un unico sito di 32mila mq a Rivarotta (UD), su 3 stabilimenti produttivi, nel principale distretto HVAC-R italiano e può contare su un elevato supporto e know-how da parte di tutta la filiera, oltre a far leva sulla ThermoKey Deutschland, società commerciale basata in Germania e controllata al 100% da ThermoKey.
“Nel perseguire la strategia di IGI di investire su progetti di transizione sostenibile e sul principio delle 3 R (Reduce, Re-use and Recycle) alla base dell’economia circolare, abbiamo individuato la filiera HVAC-R come particolarmente interessante. Nell’ambito della stessa, sono convinto che ThermoKey rappresenti un’ottima opportunità di investimento; la visione che ha guidato lo sviluppo del business e la definizione del proprio indirizzo strategico ha permesso alla Società di ridurre sia i consumi degli impianti aumentandone l’efficienza sia la quantità di gas refrigeranti migliorandone l’impronta GHG (Greenhouse Gas). ThermoKey, inoltre, è impegnata a realizzare prodotti che durano più a lungo, con design intelligente e uso di materiali riciclabili” dichiara Angelo Mastrandrea, Senior Partner di IGI Private Equity e Presidente di ThermoKey.
“In questi 10 anni di gestione, abbiamo lavorato duramente per posizionare ThermoKey tra le aziende di riferimento in Europa nel nostro settore, puntando sull’affidabilità, la sostenibilità e l’innovazione. Sono felice di poter continuare a guidare l’azienda, con il mio team, a fianco di IGI Private Equity che condivide e supporta il nostro impegno a progettare e produrre soluzioni che rispettino l’ambiente e migliorino la …
Tramec rileva il 100% di Varmec, società vicentina attiva nella produzione di riduttori e variatori di velocità
Tramec S.r.l., azienda di Calderara di Reno (BO) attiva nella progettazione, produzione e commercializzazione di riduttori, guidata dall’Amministratore Delegato Leo Girotti, nel portafoglio di IGI Investimenti Sei da giugno 2021, prosegue nel suo percorso di consolidamento con il supporto da IGI per la creazione di un’eccellenza italiana integrata nel settore del motion control.
Dopo l’acquisizione di MT motori elettrici e Bermar, Tramec ha realizzato il terzo add-on, la Varmec S.r.l. di Thiene (VI), della quale dal 2000 possedeva una quota di minoranza.
Con l’acquisizione della Varmec il Gruppo Tramec punta al raggiungimento di € 70 milioni fatturato, base per un ulteriore percorso di sviluppo, sia interno sia attraverso acquisizioni, previsto per i prossimi anni.
Varmec è attiva dal 1980 nella produzione di riduttori coassiali, riduttori pendolari, variatori di velocità meccanici ed a cinghia e nella produzione di motori elettrici in corrente continua.
La gamma prodotti di Varmec ben si sposa con quella del gruppo Tramec consentendo di compiere un ulteriore passo verso l’evoluzione strategica del gruppo da fornitore di prodotti (riduttori) ad una eccellenza completa e integrata per il motion control.
Alla guida di Varmec rimarrà Waldi Franzon, affiancato da Leo Girotti (CEO di Tramec), con l’obiettivo di garantire continuità nei rapporti ma anche integrazione con Tramec.
Leo Girotti ha commentato l’acquisizione: “sono molto contento di confermare e consolidare ulteriormente il ruolo della Varmec nella famiglia Tramec, con l’acquisto del controllo intendiamo supportare l’azienda nel suo sviluppo futuro, cercando di cogliere sinergie di prodotto, commerciali ed organizzative con il resto del Gruppo.”
Waldi Franzon ha aggiunto: “ credo sia un passo importante per Varmec. Entrare a far parte di un gruppo solido, importante e riconosciuto dal mercato internazionale non potrà che innescare nuove sinergie che daranno sicuramente slancio a nuovi pogetti per una crescita comune.”
IGI è attiva nella gestione di fondi di Private Equity specializzati in investimenti in piccole e medie realtà industriali manifatturiere italiane attraverso operazioni di maggioranza. Il Gruppo Tramec è il quarto investimento del fondo IGI investimenti Sei per il quale IGI ha raccolto € 170 milioni.
Sul deal per Tramec ha lavorato Cerina Studio Legale per il supporto legale.
Argos Climate Action Fund acquisita Bracchi
Argos Climate Action Fund acquisita Bracchi, azienda leader nel settore dei trasporti e della logistica in Italia. Anima Alternative SGR, Clessidra Capital Credit SGR ed il Management co-investitori.
L’obiettivo è di posizionare Bracchi all’avanguardia del settore in termini di offerta verde, attuando una chiara strategia di decarbonizzazione. Argos Climate Action, fondo di buyout focalizzato sulla decarbonizzazione delle PMI europee, punta a un obiettivo di riduzione dell’intensità di CO2 del 7,5% all’anno e a un allineamento diretto degli incentivi del team alle performance ambientali.
Dopo l’annuncio del primo closing avvenuto a inizio settembre Argos Climate Action, primo fondo europeo di buyout “Grey to Green”, annuncia oggi l’ingresso in Bracchi, leader del trasporto merci e della logistica, con una quota di maggioranza. L’operazione è stata realizzata con il coinvestimento da parte di Anima Alternative SGR, Clessidra Capital Credit SGR ed il Management. L’azienda è stata rilevata dai fondi IGI Private Equity e Siparex.
Nata come azienda di trasporti locale italiana, Bracchi oggi è tra i più importanti operatori logistici e di trasporto a livello europeo, e gestisce servizi su misura in settori di nicchia altamente specializzati come gli ascensori, le attrezzature agricole e i marchi del lusso. L’azienda è un punto di riferimento per tutti i clienti che vogliono avvalersi di un unico interlocutore per qualsiasi esigenza di supporto logistico e distributivo in Italia, Europa e nel mondo. Bracchi conta 650 dipendenti ed ha generato, nel 2022, un fatturato di oltre 180 milioni di euro operando da 7 sedi regionali e 11 hub in Europa, mentre per il 2023 è attesa una chiusura a circa 200 milioni.
Il Business Plan per gli anni futuri prevede di espandere la copertura geografica, acquisire nuovo know-how tecnico in altre nicchie logistiche speciali e far crescere la base clienti. In ossequio alla mission del Fondo, centrale per la tesi di investimento e la creazione di valore, è l’ambizioso piano di decarbonizzazione delle operations che mira a dimezzare l’intensità delle emissioni di CO2 nell’arco di cinque anni negli ambiti Scope 1, 2 e 3.
Supportato dalla forte volontà del management di avviare una transizione ambientale, il piano è guidato dalla domanda, in quanto i principali clienti di Bracchi stanno già accelerando la decarbonizzazione della loro filiera a monte e a valle della propria filiera, è sostenuto da soluzioni tecniche validate in un settore a così alto impatto carbonico ed è basato su partnership innovative relativamente al procurement di biocarburanti.
Il nuovo Consiglio di Amministrazione sarà presieduto da Paolo Scaroni che guiderà l’azienda nel suo percorso di decarbonizzazione, con focus strategico sui biocarburanti innovativi e altri sistemi di mobilità sostenibile.
La transazione è stata strutturata con un mix di equity (sottoscritto da Argos Climate Action Fund, Anima Alternative 1, Clessidra Private Debt Fund), finanziamento junior (fornito da Anima Alternative 1 e Clessidra Private Debt Fund) e finanziamento senior fornito da BNL e BancoBPM.
Si tratta della prima pietra miliare della strategia di estensione della piattaforma Argos Wityu al di là degli storici fondi Mid-Market. Sostenuto da Istituzioni pubbliche, investitori istituzionali e Family Office, tutti con profonde …
IGI Private Equity, accordo con Prometeia per valutare l’esposizione del portafoglio investimenti ai rischi climatici
Milano 13 novembre 2023 – IGI Private Equity, SGR indipendente specializzata nell’investimento in capitale di società di piccole e medie dimensioni italiane, ha avviato nel corso del 2023 una collaborazione con Prometeia – primaria società di consulenza da anni attiva in ambito sostenibilità e private markets con un team dedicato – per valutare l’esposizione del proprio portafoglio investimenti ai rischi climatici.
L’accordo nasce dalla volontà di IGI di rispondere alla crescente attenzione a livello nazionale ed europeo in merito all’integrazione dei rischi ESG, in particolare quelli legati al clima e all’ambiente, nel modello strategico e operativo degli operatori finanziari. IGI, che ha integrato, sempre con l’aiuto di Prometeia, le analisi ESG nel proprio processo di investimento, ha dunque deciso di estendere l’assessment delle società in portafoglio anche ai rischi climatici, sia in fase di due diligence che di monitoring periodico.
Forte dell’expertise maturata nell’analisi settoriale e immobiliare, Prometeia applica al settore del risparmio gestito, in particolare al mondo degli investimenti in private assets, una modellistica articolata e completa per il climate risk assessment.
Il modello permette di valutare l’esposizione ai rischi climatici sia a livello di singola impresa che a livello aggregato di portafoglio sulla base di vari scenari futuri. Il modello prende in considerazione gli impatti derivanti sia dal rischio di transizione sia da quello fisico; da un lato sono analizzati i rischi associati a una transizione verso un’economia a minore impatto ambientale sul bilancio delle portfolio companies, dall’altro, l’esposizione dei singoli immobili delle società all’aumento, in termini di frequenza e dimensioni, di rischi ambientali come inondazioni, incendi e frane.
La presenza di un solido framework di data collection ESG ha consentito a IGI di valorizzare all’interno del modello di climate risk assessment i dati specifici delle singole società acquisite in relazione al profilo di emissioni e di consumi energetici. Questo consente anche di valutarne il posizionamento rispetto al settore di riferimento e di stimare, in diversi casi, il miglior posizionamento delle stesse imprese rispetto al benchmark settoriale.
Matteo Cirla, Amministratore Delegato e Responsabile di Sostenibilità di IGI Private Equity ha dichiarato: “IGI ha dedicato notevoli sforzi all’integrazione dei fattori di sostenibilità nei propri processi di investimento ma riconosce che le sfide ambientali e climatiche da affrontare sono in costante evoluzione. La crescita nella collaborazione con Prometeia rappresenta un passo importante in questa direzione, consentendoci di acquisire una migliore comprensione dei rischi climatici ai quali il nostro portafoglio è esposto e di gestirli in modo appropriato. In IGI siamo consapevoli di svolgere un importante ruolo di leadership nella transizione delle aziende in cui investiamo, non solo dimensionale ed organizzativa, ma anche a supporto di un percorso di sostenibilità. Riteniamo che la comprensione dei potenziali impatti climatici ci renda investitori più informati e responsabili.”
Per Claudio Bocci, Partner di Prometeia e Head of Asset Management: “Il tema dei rischi legati al cambiamento climatico sta assumendo un ruolo sempre più centrale nell’agenda del Regolatore Europeo e l’attenzione degli investitori istituzionali verso l’analisi di esposizione dei portafogli al climate risk sta crescendo rapidamente. Con l’adozione di questo framework …
IGI Private Equity vende Nuovaplast a Valgroup
Il Fondo IGI Investimenti Sei (IGI Private Equity) ha ceduto Nuovaplast a Valgroup, holding company di un Gruppo attivo da oltre 45 anni nell’industria dei polimeri vergini e riciclati e con un fatturato di circa 1,5 miliardi di dollari. Oggi Valgroup è uno dei maggiori produttori, trasformatori e riciclatori di polimeri, con attività in Brasile, Spagna, Stati Uniti, Messico e Uruguay.
Nel gennaio del 2019 IGI Private Equity ha acquisito il controllo di Nuovaplast, società di Villa Lempa (Teramo) e attiva nella produzione di preforme in PET per il settore delle acque minerali, olio, latte, detergenti e personal care. All’operazione hanno partecipato come soci di minoranza l’imprenditore Roberto Tomasoni, precedente proprietario, ed Equilybra S.p.A..
In questi anni, il fondo IGI ha portato avanti un processo di sviluppo commerciale finalizzato al consolidamento della posizione di leadership della società sul mercato, di espansione della capacità produttiva e di mantenimento di leadership tecnologica e di automazione attraverso importanti investimenti.
Il fondo ha strategicamente integrato Nuovaplast a monte della catena del valore grazie al nuovo impianto di produzione di PET riciclato partendo da scaglie di bottiglie post-consumo attraverso una nuova società chiamata 3R, e ha effettuato il passaggio generazionale dall’imprenditore Tomasoni grazie alla progressiva managerializzazione della società.
Nel 2022 Nuovaplast prevede di chiudere l’anno con un fatturato superiore ai 90 milioni di euro e un Ebitda del 15% circa.
Valgroup, holding company con sede in Lussemburgo converte oltre 600 mila tonnellate all’anno di resine vergini in imballaggi di plastica rigidi e flessibili e oltre 100 mila tonnellate di plastica riciclata post-consumo.
La maggior parte delle attività di Valgroup sono localizzate in Brasile; la presenza in Europa è marginale (in Spagna) e limitata alle resine PET riciclate.
“Con Nuovaplast abbiamo portato a termine, tra i tanti, due obiettivi fondamentali della nostra strategia di investimento: la gestione del passaggio generazionale in azienda con l’ingresso di un team di managers capaci e l’implementazione di un progetto di economia circolare con l’investimento nella controllata 3R che permette al gruppo Nuovaplast di internalizzare la produzione di R-PET (PET riciclato) partendo da scaglie di bottiglie post-consumo” dichiara Angelo Mastrandrea, partner di IGI Private Equity, “Grazie al lavoro fatto abbiamo ceduto a Valgroup una società leader di mercato con un solido management team e una chiara vocazione green”.
“Con questa operazione vogliamo diversificare, anche geograficamente il core business del gruppo, espandendo la nostra presenza in Europa” dichiara Luigi Geronimi Presidente di Valgroup, “L’acquisizione di Nuovaplast ci permetterà di entrare in un nuovo mercato con una posizione già ben consolidata e lo sviluppo di rapporti sinergici con i principali fornitori e clienti del settore e ottenendo economie di scala”.
IGI è stata assistita nella vendita da: Mediobanca, advisor finanziario dell’operazione, con un team formato da Andrea Sorci, Magda Pellecchia ed Eleonora Candeo; LABS Corporate Finance, advisor per la strutturazione dell’operazione, con Luca Spazzadeschi ed Elena Giacomelli; Studio Legale Chiomenti, per la parte legale, con il partner Luca Liistro, Arnaldo Cremona, Maria Laura Zucchini e Carola Dalla Riva; KPMG ha supportato la società sulla due diligence finanziaria con il partner Lorenzo Brusa …
IGI Private Equity rileva la maggioranza di Matec Industries
La società di Massa è attiva nella progettazione e realizzazione di impianti per la filtrazione delle acque reflue dei processi industriali
Milano, 4 agosto 2022 – IGI Private Equity, con un coinvestimento da parte di fondi di Private Equity gestiti da Unigestion SA, ha rilevato la maggioranza di Matec Industries (Macchine Tecnologiche), azienda fondata nel 2004 dai due imprenditori, Matteo Goich e Massimo Bertolucci, e attiva nella progettazione e realizzazione di impianti per la filtrazione delle acque reflue utilizzate nei processi industriali di diversi settori, quali quello minerario, degli inerti, delle costruzioni, del calcestruzzo, del marmo e granito, della ceramica, del vetro, della plastica e nel settore chimico e farmaceutico.
Negli anni Matec è cresciuta e oggi è un gruppo composto da 16 società, tra aziende produttive e commerciali, impiega circa 185 dipendenti, di cui circa 60 in produzione nello stabilimento di Massa, e può contare su una rete di circa 120 distributori e 150 agenti in giro per il mondo.
Il Gruppo è uno dei principali operatori nel mondo degli impianti di filtrazione delle acque di processo industriale, con più di 4.000 installazioni in tutto il mondo e una quota di export superiore all’80%, grazie ad una presenza consolidata in quasi tutti i continenti, con filiali in USA e Brasile e uffici commerciali in India, Australia, UK, Francia, Turchia, Germania, Scandinavia, Marocco.
“IGI Private Equity ha investito in Matec per due ottime ragioni: in primo luogo perché la Società si pone da protagonista nell’applicazione di principi di sostenibilità e riutilizzo delle risorse naturali, attraverso il il recupero ed il riuso di materiali di scarto ed il riciclaggio dell’acqua utilizzata nei processi industriali; in secondo luogo per l’ambizioso progetto di crescita e sviluppo condiviso con Matteo Goich e Massimo Bertolucci” dichiara Angelo Mastrandrea partner di IGI Private Equity e Presidente di Matec Industries. “Dopo aver studiato il settore di riferimento, l’ingresso in Matec rappresenta la strada maestra per realizzare concretamente la nostra strategia di investimento sempre più attenta alla tutela dell’ambiente, alla sostenibilità e all’uso efficiente delle risorse naturali ma sempre coniugata con la ricerca di eccellenze industriali italiane desiderose di realizzare ambiziosi piani di crescita”.
“Abbiamo scelto IGI per la professionalità, l’esperienza in questo tipo di operazioni su asset industriali nonché per l’approccio imprenditoriale dei suoi soci e del team nel suo complesso. La partnership che abbiamo realizzato si pone l’obiettivo di rafforzare la società da un punto di vista organizzativo e manageriale migliorandone al contempo i risultati economici e patrimoniali. L’impegno è quello di garantire al Gruppo un futuro sempre più globale, aumentando notorietà del brand e le proprie quote di mercato, ampliando la presenza geografica con l’apertura di nuove filiali e l’allargamento della rete di distribuzione” dichiara Matteo Goich.
“La prospettiva di un progetto ambizioso che puntasse ancora di più sul Made in Italy, sempre portato nel mondo con fierezza da Matec, ci ha coinvolti fin da subito. La presenza ed il supporto di IGI Private Equity permetterà al Gruppo di accellerare ancora di più il processo di industrializzazione, anche in ottica lean, …
Test Industry rileva TS TestingService GmbH e TS GiM GmbH
Con queste due acquisizioni il fatturato del Gruppo punta a 50 milioni di euro
Test Industry, società in portafoglio al fondo IGI Investimenti Sei, entra nel mercato tedesco acquisendo il 100% di due società: la TS TestingService la TS Gim GmbH entrambe del gruppo TS Group GmbH.
Con questa doppia operazione Test Industry è sempre più punto di riferimento nel panorama internazionale della progettazione e produzione di banchi prova per il testing industriale, di fine linea e di laboratorio, con particolare focus nei settori dell’oleodinamica, meccanica, automotive e aerospace.
Inoltre, grazie alle due acquisizioni, il fatturato del Gruppo tenderà a 50 milioni di euro, rispetto ai circa 35 milioni realizzati nel 2021 e verrà consolidato il valore strategico del Gruppo nel testing automotive e aerospace: i banchi prova per alberi di trasmissione, core business dell’azienda TS Gim rappresenteranno un allargamento di gamma per la linea di prodotto Bimal; i banchi prova ruote e pneumatici, core business della TS TestingService andranno a rafforzare e integrare il posizionamento per la linea di prodotto Leonardo.
L’operazione permetterà inoltre di potenziare il livello di servizio offerto dal Gruppo Test Industry alla clientela tedesca, anche in termini di Service e After-Sales e di rafforzare la presenza commerciale in territori del Far East come la Cina, l’India e la Corea del Sud.
“La doppia acquisizione permetterà al Gruppo Test Industry di crescere a livello internazionale e affermarsi in nuovi mercati europei” dichiara il Ceo Paolo Mastrostefano “Ora possiamo puntare su una maggiore strutturazione e organizzazione del management così da supportare adeguatamente il percorso di crescita della società”.
“Il fondo IGI, con il supporto di tutti gli azionisti finanziari e industriali del Gruppo, ha sempre creduto nell’attività di crescita e valorizzazione della società perché ritiene che Test Industry abbia il know how perfetto per diventare una eccellenza italiana all’estero” dichiara Angelo Mastrandrea partner di IGI Private Equity e presidente del Gruppo: “Ora l’obbiettivo è quello di consolidare i risultati e proseguire nel percorso di ulteriore crescita, sia interna sia attraverso nuove acquisizioni”.
Tramec (IGI) rileva il 100% di Bermar, società bolognese attiva nel business di motori elettrici ed inverter
Tramec S.r.l., azienda di Calderara di Reno (BO) attiva nella progettazione, produzione e commercializzazione di riduttori, guidata dall’Amministratore Delegato Leo Girotti, nel portafoglio di IGI Private Equity da giugno di quest’anno, accelera il percorso di buy and build supportato da IGI per la creazione di un’eccellenza italiana integrata nel settore del motion control.
Dopo l’acquisizione di MT motori elettrici, Tramec ha realizzato il secondo add-on, la Bermar S.r.l. di San Vincenzo di Galliera.
Con l’acquisizione della Bermar il Gruppo Tramec punta ai 60 milioni di fatturato, base per un ulteriore percorso di sviluppo, sia interno sia attraverso acquisizioni, previsto per i prossimi anni. L’azienda bolognese neoacquisita impiega circa 25 dipendenti e vanta un volume d’affari vicino ai 10 milioni di euro di cui una parte rilevante viene realizzata all’estero.
Bermar è attiva dal 1969 nella produzione di motori elettrici asincroni anche autofrenanti, di produzione italiana e nella commercializzazione di motori import. L’azienda distribuisce e customizza inverter a servizio prevalentemente di settori come la lavorazione del marmo, enologia, packaging e macchinari per l’industria. Il suo capitale è interamente detenuto, direttamente e indirettamente in parti uguali, dai due soci Sergio Cavazza e Walter Bertelli che supporteranno Tramec nel processo di integrazione della società nel gruppo Tramec e di evoluzione organizzativa.
La produzione di Bermar ben si sposa con quella del gruppo Tramec consentendo di compiere un ulteriore passo verso l’evoluzione strategica del gruppo da fornitore di prodotti (riduttori) eccellenza completa e integrata per il motion control.
IGI è una società attiva nella gestione di fondi di Private Equity specializzati in investimenti in piccole e medie realtà industriali manifatturiere italiane attraverso operazioni di maggioranza. Il Gruppo Tramec è il quarto investimento del fondo IGI investimenti Sei per il quale IGI ha raccolto 170 milioni di euro.
Angelo Mastrandrea, Andrea Bruschi, Alessandro Castiglioni e Anna Paola Schinaia, del team di IGI, hanno lavorato all’operazione.
Sul deal per Tramec lato corporate sono stati coinvolti: EY per la due diligence finanziaria; Cerina Studio Legale per il supporto legale e la due diligence legale; Di Tanno Associati per il supporto fiscale e per la due diligence fiscale.
Sul deal per Tramec lato banking sono stati coinvolti: Bper Banca in qualità di banca agente, Credit-Agricole Italia, lo studio legale Dentons e Simmons & Simmons.
Sul deal per i venditori di Bermar sono stati coinvolti: BLF Studio Legale nelle persone di Pier Luigi Morara, Giuseppe Forni e Andrea Corbelli.
IGI Private Equity rileva il 75% di Tramec, la società bolognese attiva nella produzione di riduttori di potenza
IGI Private Equity ha rilevato Tramec S.r.l., azienda di Calderara di Reno (BO) attiva nella progettazione, produzione e commercializzazione di riduttori, ovvero trasmissioni di potenza per applicazioni industriali utilizzati nel settore dell’automazione, packaging, farmaceutico, agricoltura, food and beverage (per il quale è stato sviluppato un apposito prodotto antisettico), chimico/plastico, marino, minerario ed altro ancora.
Il capitale della società, interamente detenuto, in parti uguali, dai due soci fondatori, Leo Girotti, amministratore delegato con una responsabilità sulla parte commerciale e Stefano Domenichini, con responsabilità sulla produzione, è stato ceduto per il 75% a IGI Private Equity, mentre Leo Girotti ha reinvestito nell’operazione acquisendo una quota del 25%.
L’azienda bolognese impiega circa 130 dipendenti e ha raggiunto un volume d’affari di € 30 milioni di cui una parte rilevante viene realizzata all’estero; la produzione, infatti, superiore ai 130mila pezzi l’anno, viene commercializzata in oltre 70 Paesi, con l’Europa che totalizza il 90% del fatturato estero e l’Italia che pesa per il 50% del giro d’affari complessivo.
Tramec investe ogni anno circa 5mila ore in attività di ricerca e sviluppo, lavorando a progetti specifici per alcuni clienti o ad aggiornamenti ed innovazioni di prodotto, quale ad esempio la linea di riduttori GHA, dedicata al settore alimentare, che, grazie ad un particolare trattamento superficiale dei metalli, a specifiche lavorazioni e ad un layout innovativo, presenta caratteristiche peculiari: superficie antibatterica, fortemente resistente alla corrosione, migliorate prestazioni di dissipazione termica ed elevata durezza dei materiali.
Con questa operazione il fondo IGI Investimenti Sei punta ad implementare una chiara strategia di buy&build finalizzata ad acquisire altre società del comparto “motion control” con l’obiettivo di creare un player integrato di eccellenza nel settore.
Contestualmente al closing della Tramec è già stato realizzato il primo add-on, la società MT Motori Elettrici S.r.l. dell’imprenditore Virgilio Rende, con sede in San Giovanni in Persiceto (BO), a pochi chilometri da Tramec. L’azienda è focalizzata sulla produzione di motori elettrici trifase e monofase, con e senza freno e di motorulli. MT, che impiega 38 dipendenti, realizza un fatturato pari a € 12 milioni, in crescita costante negli ultimi anni.
“Tramec è una eccellenza manifatturiera italiana riconosciuta per prodotti di qualità, un elevato livello di servizio al cliente ed importanti investimenti in ricerca e sviluppo; siamo fermamente convinti che l’azienda abbia ampi margini di crescita e possa validamente essere la piattaforma di un processo di consolidamento del settore” dichiara Angelo Mastrandrea, Partner di IGI Private Equity, “Per questo motivo il nostro obiettivo sarà quello di lavorare al fianco di Leo Girotti per creare un polo di eccellenza nel motion control e, nei giusti tempi, porre le basi per un’armoniosa evoluzione organizzativa”.
“Tramec è una azienda di prima generazione; questa operazione, dopo 35 anni dall’avvio dell’attività, è l’inizio di un nuovo percorso che ci rende entusiasti” afferma Leo Girotti, “con IGI ci poniamo l’obbiettivo di raggiungere traguardi ambiziosi, realizzabili grazie all’apporto di risorse finanziarie e di competenze manageriali”.
IGI è una società attiva nella gestione di fondi di Private Equity specializzati in investimenti in piccole e medie realtà industriali manifatturiere italiane attraverso operazioni di maggioranza. …
IGI Private Equity rileva la maggioranza di OME Metallurgica Erbese
La società di private equity indipendente IGI Private Equity acquisisce il 73% di OME Metallurgica Erbese, Stampinox e Hexagonal, aziende leader nella produzione di sistemi di fissaggio per il settore Oil & Gas e Power Generation. La famiglia Farina, oltre a mantenere una quota di minoranza tramite la holding di famiglia Anirafa, rimarrà convolta nella gestione del Gruppo, impegnandosi a supportarne l’ambizioso piano di crescita che prevede un rafforzamento della squadra manageriale e l’esplorazione di opportunità di crescita esterna.
Fondato nel 1949 dal Cav. Vincenzo Farina (padre degli attuali azionisti Diego, Carlo e Filippo), il Gruppo OME produce e commercializza sistemi di fissaggio per applicazioni speciali nell’ambito dei settori Oil & Gas e Power Generation. Grazie all’ingresso di IGI nel capitale, il Gruppo proseguirà il suo percorso di crescita aprendosi a nuovi mercati e all’utilizzo dei prodotti in ulteriori settori, quali ad esempio l’aeronautica. Il Gruppo OME ha chiuso il 2020 con un fatturato pari a circa Euro 45 milioni ed un EBITDA del 20 %.
IGI è una società attiva nella gestione del risparmio specializzata nell’investimento nel capitale di società di piccole e medie dimensione, tipicamente italiane, attraverso operazioni di Leveraged Buy-Out. Il Gruppo OME è il terzo investimento del fondo IGI investimenti Sei per il quale IGI ha raccolto circa Euro 170 milioni.
I fratelli Farina dichiarano: “Siamo molto soddisfatti ed entusiasti di questa operazione che garantirà la crescita dell’azienda con un nuovo azionista con cui abbiamo delineato le future opportunità di sviluppo e con cui condividiamo radici territoriali comuni e valori quali la dedizione al lavoro e l’attitudine al continuo miglioramento. Pur nell’ambito di un processo di managerializzazione, la famiglia Farina rimarrà coinvolta attivamente nella gestione dell’azienda”.
Matteo Cirla, AD di IGI Private Equity, ha dichiarato: “Siamo onorati di essere i nuovi soci del Gruppo OME e di poter collaborare con la famiglia Farina e tutti i dipendenti per il futuro della società. L’investimento in OME rientra perfettamente nella strategia di investimento del fondo IGI Investimenti Sei per agevolare la transizione manageriale ed espandere la presenza internazionale, anche attraverso possibili acquisizioni”.
Gli azionisti di OME sono stati assistiti da Equita K Finance, partner italiano di Clairfield International e parte di Equita Group, in qualità di advisor finanziario e da NCTM, Studio Sala e Studio Porta per gli aspetti legali e fiscali.
IGI è stato assistito da PwC per gli aspetti finanziari, da Leoni Corporate Advisors per la due diligence di business, da Molinari e Associati per gli aspetti legali, da Di Tanno e Associati per la due diligence fiscale, da Golder Associates per la due diligence ambientale, Prometeia Advisor SIM per la due diligence ESG e da Kilpatrick per gli aspetti risorse umane.
Il finanziamento dell’operazione è stato organizzato e strutturato da Banca Intesa, banca agente, e da BPER e Credit Agricole assistite dallo studio legale Dentons.
Bracchi acquisisce i trasporti eccezionali di Peterlini
Peterlini, azienda di Parma attiva dal 1967 nei trasporti eccezionali “tecnici pesanti” è entrata a far parte della famiglia Bracchi. Il Gruppo Bracchi è tra i leader in Europa nel settore della logistica ad alto valore aggiunto e dei trasporti, anche eccezionali, con particolare focus sul business degli ascensori, delle macchine per l’agricoltura, della cosmetica, del fashion e del beverage. Bracchi, oltre alle sedi in Italia, opera attraverso 3 controllate che si trovano in Polonia, Germania e Slovacchia, impiegando circa 600 persone. La società, in portafoglio al fondo IGI Investimenti Cinque, ha chiuso il 2019 con un fatturato di quasi 140 milioni di euro e con questa operazione prosegue nel percorso di crescita volto a creare un grande player europeo della logistica e dei trasporti. Peterlini è stata ceduta dai fratelli Mavilla (Cristian ed Enrico), che continueranno a condurre l’attività aziendale nell’ambito del gruppo Bracchi, e dalla signora Nerella Peterlini.
“Il fondo IGI è entrato nel gruppo Bracchi convinto della valenza strategica dell’attività svolta da quest’ultimo” afferma Matteo Cirla, Presidente di Bracchi e AD di IGI Private Equity. “La crescita dell’azienda anche in questo periodo di emergenza sanitaria ne è la dimostrazione. Con Peterlini proseguiamo nel percorso di creare un grande polo della logistica e trasporti che sia leader non solo nel nostro Paese ma anche all’estero “.
Lorenzo Annoni, CEO di Bracchi ha dichiarato “Sono orgoglioso di poter accogliere nella famiglia Bracchi Cristian ed Enrico Mavilla che con la loro esperienza, rimanendo alla guida della divisione trasporti eccezionali pesanti, potranno arricchire le competenze del gruppo”.
Nerella Peterlini, Cristian ed Enrico Mavilla, hanno dichiarato: “Siamo orgogliosi di vivere un momento per noi storico e carico di emozioni, ringraziamo per la stima e fiducia rappresentata. Questo passo rappresenta la continuazione e sviluppo di un progetto nato dalla passione dei fondatori Fabio Mavilla e Nerella Peterlini”.
Nell’operazione, Bracchi è stata assistita da: Mazar per la DD finanziaria e fiscale, Pavia e Ansaldo per la DD legale e gli aspetti legali, PwC con il ruolo di debt advisor. I venditori sono stati assistiti da: Cross Border, in qualità di advisor finanziario e dall’avv. Fabrizio Ferri dello studio legale Carra Lori Ferri per gli aspetti legali, nonché dallo studio Costa per gli aspetti fiscali e contabili.